Immagino sia capitato pure a voi di leggere un libro che con il tempo vi ha “plagiato” e poco alla volta, inconsciamente, avete assunto come guida iniziatica nei confronti della vita. Provate a pensarci. Conosco persone che con Siddartha di Hesse al fianco hanno affrontato la loro adolescenza. Ho avuto a che fare con gente votata alla morte che a preso a vademecum esistenziale “Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino". Ricordo una signora che girava con “Va' dove ti porta il cuore” nella borsetta e ogni occasione era buona per levarlo, leggerne qualche passo e assumere sul viso un’aria compiaciuta, mortificando chi non era in grado di capire il vero significato recondito dell’epistolario. Come se non bastasse, durante il servizio militare un tizio mi aveva obbligato a studiare “Il gabbiano Jonathan Livingstone”. E non scomodiamo la miriade di libri religiosi.
Insomma potrei andare avanti all’infinito con gli esempi: dallo spirito più forte a quello più fragile, chi più chi meno, penso ci siano passati tutti. Magari soltanto per un giorno, ma sfido chiunque a dimostrarmi il contrario.
Naturalmente ci sono passato anch’io.
Ora non voglio sollevare una questione di mero carattere qualitativo sul valore artistico di un libro. Non si tratta di parlare di un libro particolarmente bello o geniale. Ho letto libri meravigliosi e continuo a leggere libri meravigliosi che mi lasciano addosso leggere scalfitture. Certo, andrebbe aggiunto che ormai ho raggiunto un’età in cui è difficile farsi imbambolare.
Ma l’American Psyco di Ellis, per qualche tempo mi ha proprio scombussolato. Più de "Il giovane Holden" e del "Tropico del Cancro". Per qualche annetto me lo sono trascinato addosso come un peluche per bambini. Avevo la copia in auto e tra una colonna e l’altra mi leggevo sempre qualche capitolo. Non so! Forse dipendeva anche dal lavoro che facevo. Allora ero socio in una società informatica e vendevo sistemi Cad. Viaggiavo con un’auto di lusso ed ero sempre ben vestito. Finiva uno Smau e ne iniziava subito un altro. Sempre in giro: un mondo folle, superficiale e fasullo. Si parlava di soldi, di cene, di donne e di altre cose inutili. Per fortuna alla fine sono scoppiato ed ho cambiato lavoro.
Ho fatto bene, perché in caso contrario sarei finito come Patrick Bateman.
Ecco, dover definire un libro che mi ha accompagnato come "mentore" (era questo che intendevi?) non è una cosa facile.
RispondiEliminaQuando ero più piccolo leggevo anche parecchia saggistica, su storia ed astronomia, e mi dedicavo un pò meno alla narrativa.
Il libro a cui ero (o forse lo sono ancora) più legato è il Signore degli Anelli, ma non ricopre il ruolo che indichi nel post.
Forse potrei indicare la Storia Infinita, ma in realtà non penso di avere mai avuto un "libro guida".
@ Sekhemty: intendevo proprio questo...
RispondiEliminaNe ho giusto accennato ieri nel Post accazzo, però non sono mai arrivato al punto di portarmeli appresso (anche perché prova tu a tirarti dietro Gli anni del riso e del sale o Queste oscure materie e camminare dritto), ma ce ne sono stati altri prima e ce ne saranno dopo. Ecco, ma i due libri che hanno influenzato di più la mia vita sono quelli che ho letto da piccolo, ossia Il grande libro della mitologia e Il grande libro della preistoria. Dal primo ho imparato che la religione e la mitologia sono la stessa cosa, solo che una è contemporanea e l’altra è passata di moda (questo ha fatto di me un bimbo molto poco collaborativo al catechismo e in sostanza un cristiano mancato, ma in definitiva un individuo dal pensiero più libero); dal secondo ho appreso che la natura, l’universo e tutto quanto, sono splendidi e interessanti così come sono (senza il bisogno di questo Signor Dio di cui tutti parlano a dettar legge da un’anacronistica raccolta di novelle di 5.000 anni fa). In conclusione metterei la Guida galattica per autostoppisti, nella quale ho ritrovato il mio modo di guardare al mondo come qualcosa di assurdo, comico e grottesco – ossia per quello che è – senza per questo odiarlo o farmi il sangue amaro, ma piuttosto incazzandomi o ridendone pur restando coi piedi per terra, seppur da una galassia lontana lontana.
RispondiElimina@ Giuda, il finale con la considerazione su la "Guida galattica per autostoppisti" andrebbe messo in calce. così bisognerebbe guardare la vita, ma davvero:-)
RispondiEliminaSe ho la promessa che nessuno si mette a ridere, dirò che il racconto che più di tutti mi ha sempre affascinato è "i ragazzi della via Paal". Forse perché nella periferia vesuviana, noi ragazzini degli anni '60, ci rispecchiavamo parecchio in quelle "battaglie"... Personalmente, ricordo di averne vissute di molto simili...
RispondiEliminaObj :)
@ Jennaro, nessuno si mette a ridere, tranquillo... "I ragazzi della via Paal" piacque molto anche me:-)
RispondiEliminaconcordo sulla Guida (e i suoi seguiti): sembrerà esagerato ma mi ha davvero insegnato l'umiltà, mi ha fatto capire quanto piccoli e ridicoli siamo tutti quanti. e quanto tutto sia divertente proprio per questo.
RispondiEliminaSe dai un'occhiata al mio profilo blogger, lo trovi, il mio libro prediletto.
RispondiEliminaNon so, forse abbiamo gusti simili?
Eppure non lo considero il libro perfetto, eh...
;)
Oh Ferruccio grazie, credevo di far parte di una ristretta cerchia di matti, invece scopro che la cerchia di matti è amplissima :)
RispondiEliminaScherzo ovviamente.
Daniele lo sa, perché gli ho attaccato un bottone colossale con questa storia: da ragazzina ero completamente partita per "La storia infinita", che nel mio caso era infinita davvero perché l'ho riletta un numero infinito di volte.
Non è che me la portassi dietro, cercavo semplicemente di impararla a memoria :P
Come hai detto anche tu, certe cose sono più facili quando sei bambino; mi colpisce il fatto che hai raccontato, che ti portavi dietro "American Psycho" mentre viaggiavi per lavoro :)
Forse sotto tutta quella pressione la tua stabilità un po' diminuiva, capita...
Lapidatemi pure, ma a me "Il giovane Holden" non dice proprio niente, mi lascia totalmente indifferente. Non ho mai capito il chiasso che ci si fa attorno.
@ Piscu: un libro divertente che spiazza
RispondiElimina@: Hell, non ho né soldi, né risorse, né speranze, sono l'uomo più felice del mondo... capisco la poesia del tuo Survival blog:-)
@ Michela: ame la prima volta che l'ho letto, mi ha fatto ghignare un sacco:-)
Senz'altro il "mio" libro è Memorie dal sottosuolo di Dostoevskij. Ogni volta che ho difficoltà a capire le azioni di chi mi circonda, lo apro e il maestro mi rende tutto più chiaro. Altro che Freud!!
RispondiEliminaP.S. Spero tu abbia visto il film con Christian Bale(che tra l'altro è nella copertina del libro quindi penso proprio di si). Spettacolare.
@Eva: letto e riletto il libro e visto e rivisto il film:-)
RispondiEliminaLe memorie dal sottosuolo di Dostoevskij ti insegnano qualcosa ogni frase: geniale:-)
@Michela: anche per me la Sotria Infinita è il libro letto per il maggior numero di volte; non saprei nemmeno quantificarle, ma ricordo che lo leggevo in continuazione :)
RispondiElimina@ Sekhemnty, Michela: io vi cionfesso che non l'ho mai letto
RispondiEliminaAllora devi rimediare al più presto.
RispondiEliminaPurtroppo da adulti non è come da bambini, ma è un libro che sicuramente apprezzerai. È molto più grande di quanto possa apparire.
Mi raccomando cerca l'edizione stampata con l'inchiostro bicolore ed i capilettera miniati :)
All right Sekhemty:-)
RispondiEliminaSì sì, assolutamente, e la copertina in seta. È importante. Davvero.
RispondiElimina@Sekhemty: maledizione non ne parlavo da vent'anni e più... basta parlarne un attimo, ecco che ci ricasco ;)
Uh, ce ne son diversi. Il buio oltre la siepe di Harper Lee, totalmente immersa nella storia. Q del collettivo ora Wu Ming (allora, credo, Luther Blissett), per come è scritto, che invidia fottuta! Ma il libro che a tutt'ora sento più a me vicino è sicuramente Moby Dick! Un mattone pieno di tutto quel che può esserci di bello brutto o noioso al mondo.
RispondiElimina"Confessioni di una maschera" di Mishima, "I pensieri" di Pascal, "La vita è altrove" di Kundera.
RispondiEliminaTutte le risposte che mi interessavano le ho trovate lì, e non sono sempre piacevoli...
@ Charlie, Moby Dick, continuo a considerarlo uno dei migliori romanzi in mio possesso:-)
RispondiElimina@ Ariano: oh, come ti capisco. Autori del genere tutti devrebbero leggerli leggerli:-))
La Bibbia o, in seconda battuta, Melissa P.
RispondiElimina:o)
@ Sei un fenomeno Alex:-))
RispondiEliminaInteressante post!
RispondiEliminaTutto questo post racchiude molto bene un libro ....il senso del leggerlo e la scoperta del quanto le sia amico!
L.