Suppongo sia capitato pure a voi di essere stati invitati a qualche cena, ma di aver negato la vostra presenza dopo aver saputo quali sono gli altri commensali: colleghi di lavoro, parenti, “amici”, conoscenti…. be’ la lista è lunga.
I motivi di tale comportamento possono essere diversi: si va dalla semplice antipatia del tutto ingiustificata, al fatto di provare nei confronti di tali soggetti un vero e proprio sentimento di rivalsa dovuto a qualche sgarro passato. Insomma ogni mondo è paese. La questione però mi ha sbalestrato a tal punto che in questi giorni mi sono trovato a riflettere se anche nel mondo letterario esistono personaggi che, a naso, non vorrei avere come vicini a tavola.
Certo in questo caso si tratta più di un gioco che di un vero stato d’animo, ma pensando alle loro storie sono diversi coloro che eviterei.
Potrei evidenziarne una decina come minimo: da certi personaggi di Hemingway ad alcuni tizi che girano nei romanzi di Lansdale, ma dopo qualche valutazione e dopo aver scartato anche il Robert Neville di “Io sono leggenda” per la puzza d’aglio che si porta addosso, non mi resta che ammettere in tutta sincerità che l’unico vero personaggio letterario che assolutamente non vorrei incontrare a cena è il Patrick Bateman di American Psyco.
In realtà non mi ha fatto nulla e mica ho paura di essere squartato. Sotto certi aspetti provo anche una certa compassione nei suoi confronti. Ma l’idea di mettermi in ghingheri, comprare un abito firmato e magari andare a sedermi a un tavolo di novelle cousine solo per farlo contento proprio non mi va a genio. I motivi di tale comportamento possono essere diversi: si va dalla semplice antipatia del tutto ingiustificata, al fatto di provare nei confronti di tali soggetti un vero e proprio sentimento di rivalsa dovuto a qualche sgarro passato. Insomma ogni mondo è paese. La questione però mi ha sbalestrato a tal punto che in questi giorni mi sono trovato a riflettere se anche nel mondo letterario esistono personaggi che, a naso, non vorrei avere come vicini a tavola.
Certo in questo caso si tratta più di un gioco che di un vero stato d’animo, ma pensando alle loro storie sono diversi coloro che eviterei.
Potrei evidenziarne una decina come minimo: da certi personaggi di Hemingway ad alcuni tizi che girano nei romanzi di Lansdale, ma dopo qualche valutazione e dopo aver scartato anche il Robert Neville di “Io sono leggenda” per la puzza d’aglio che si porta addosso, non mi resta che ammettere in tutta sincerità che l’unico vero personaggio letterario che assolutamente non vorrei incontrare a cena è il Patrick Bateman di American Psyco.
Ma più di questi dettagli sono i suoi gusti musicali a trovarmi in completo disaccordo. Sopporto a malapena Whitney Houston e non divento matto per Heuy Lewis and the News. Ma quando mi si racconta che i Genesis hanno fatto il salto di qualità artistico, udite udite, soltanto dopo l’uscita dalla band di Peter Gabriel proprio non riesco a stare al mio posto.
Cercate di capirmi, io un tizio del genere potrei anche farlo fuori.
Non vorrei andare a cena con il dottor Lecter!
RispondiEliminaTipo tosto anche lui, Cristiano. Grazie e benvenuto con il tuo commento:-)
RispondiEliminaMr. Hyde... o il Dottor Jackill... entrambi, insomma... voglio dire, uno potrebbe anche essere piacevole ma, se dovesse cambiare improvvisamente, capisci, mica facile cenare con loro due! :)
RispondiEliminaGlauco: concordo il rischio lasciamolo a qualcun altro:-)
RispondiEliminaBeh, io non vorrei essere invitato a cena da Hannibal Lecter, anche se sono un tipo difficile da digerire...
RispondiElimina@ Daniele, sei il secondo... miii deve essere davvero terribile:-)
RispondiEliminaCosì su due piedi, direi il Sellero. °__°
RispondiEliminaNon per altro, ma avrei paura per tutta la cena, e dio solo sa dove mi porterebbe a mangiare!
… ma poi ci sarebbero tutti quei personaggi inutili tipo Twilight e Moccia, per dire, e (visto che per me almeno metà del piacere sta nella la conversazione) loro sì che ammazzerebbero la serata. Quindi, ecco che poi dovrei cenare davvero col Sellero per farmeli levare di torno. Hm, e allora sì, tutto sommato lui è una compagnia migliore.
Curiosità: stavolta la password è “mater”. =__=
Giuda: password - Tablogr
RispondiEliminaIl Sellero, maledizione, quello sì che è un tipo da tenere alla larga... però meglio dei Titti e Dado e Bubu, non so come si chiamano i personaggi di Moccia.
Mi aggrego a coloro che poco amano Hannibal! Aggiungendoci pure Randall Flagg e Misery. Stephen sapeva come terrorizzarmi. (il minestrone me lo magno da sola, va là!) :)
RispondiEliminaVisto che vanno di moda i dottori inserirei il Dottor Moreau di Wells o il Dottor Herbert West di Lovecraft.
RispondiEliminaDi entrambi avrei paura che mi attaccassero un pippone sull'evoluzione ed in più potrebbero portarsi dietro qualcuna delle loro "bestioline".
@ Charlie: un bel gruppo di persone con le quali uscire a cena, non c'è che dire:-)
RispondiElimina@ Nick: Dei tuoi non dico nulla, non vorrei che stanotte finissero nei mei sogni:-)
Anch'io voto per il Sellero, senza dimenticare il Murena.
RispondiEliminaPovero Sellero, a cena non lo vuole nessuno:-)
RispondiEliminaSiete poco scaltri: se il Sellero lo illudete con la prospettiva di un lavoro, diventa più fedele di un cane. Tra l'altro a cena vi costa poco: fagioli e birra. L'unica accortezza è l'aerazione del locale: continua e abbondante.
RispondiEliminaAnch'io voto Bateman, insopportabile e pericoloso.
@ Grazie Strumm: io del Sellero ho già detto che voglio essere amico, spero lo capiscano anche gli amici commentaotri :D
RispondiEliminaQuanto ai personaggi musicali sarebbero troppi; diciamo che accetterei volentieri di ospitare Francesco Guccini, quanto meno si mangerà e si berrà genuino (almeno penso). Per quanto riguarda la letteratura sicuramente Hannibal non è tra i miei prediletti e neanche Bateman: a ripensare all'ultima scena dell'ultima film della serie di Psyco ci sto male ancora oggi.
RispondiEliminaTemistocle
@ Tim: vedo che segui la rotta, sono i prescelti i tizi che hai citato:-)
RispondiEliminaPenso che, sebbene adori il personaggio, una cena con Uriah Heep la scanserei più che volentieri.
RispondiEliminaNon ho ancora trovato una persona più subdola e meschina all'interno della letteratura.
Forse solo Emilio Fede...
@ Angelo: tranquillo se vai con Fede, paga lui :D
RispondiEliminaCredo che anche una cena con Jack Torrance sarebbe abbastanza sgradevole :-)
RispondiEliminaM.
@ M.: già:-)
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