L’Ottobre Rosso, come immagino tutti sappiano, è un sottomarino nucleare Sovietico armato di missili che fila silenzioso e a tutta velocità nelle gelide profondità dell’atlantico verso le coste americane. Lo comanda Marko Ramius, un uomo abile e intelligente, che sta finalmente mettendo in atto un piano da tempo architettato: riparare negli Stati Uniti e attuare la sua vendetta contro il regime che è la causa di un suo cocente dolore personale.
Ora mentre i sovietici allertano la propria flotta con l’ordine di intercettare e distruggere il sottomarino, anche gli americani, guidati da Jack Ryan (un brillante analista della Cia) e dalle geniali intuizioni di un giovane operatore sonar del sommergibile Dallas fanno di tutto per non lasciarsi sfuggire il prezioso battello. La caccia in questo modo si protrae per diciotto giorni sino a concludersi con un’appassionate battaglia sotto i mari.
Il tutto raccontato, in maniera esemplare, attraverso seicento pagine serrate di scrittura brillante e senza fronzoli. Dialoghi incisivi e un certo qual modo realistici. Una scrittura che a volte sembra quasi fisica, facendoti avvertire il senso di disagio che esiste nello stare a lungo rinchiuso in un sommergibile nelle profondità marine. Dal mio punto di vista esiste qualche pesantezza nelle descrizioni degli armamenti e di altri particolari strettamente militari, ma in questo caso si tratta ovviamente di considerazioni del tutto soggettive, perché il romanzo scivola via velocemente senza stancare.
Qualche anno fa, infatti, lo avevo letto in pochi giorni e l’ho ripreso soltanto per rinfrescarmi un po’ lo stile e la forma usata da Tom Clancy.
Qualche anno fa, infatti, lo avevo letto in pochi giorni e l’ho ripreso soltanto per rinfrescarmi un po’ lo stile e la forma usata da Tom Clancy.
Insomma un libro che non crea fastidi. Magari non possiede particolari risvolti artistici che lo rendono memorabile ma ritengo che non sia lo scopo del romanzo. Forse si tratta soltanto di un lavoro realizzato soltanto per divertire e portare un po’ di relax, non per darsi arie sfoggiandolo nella libreria di casa.
Leggerlo dunque non è un peccato e neppure una perdita di tempo e alla fine vi trovate tra le manie l’esempio perfetto di un techno thriller.
Non mi resta che aggiungere due cosettine per chiudere. Una riguarda l’autore Tom Clancy: si dice che quando uscì il romanzo attorno al romanziere si creò parecchia curiosità per l’estrema competenza con cui trattava le tecnologie militari sia Americane sia Sovietiche (ma questo potrebbe essere un argomento da curiosità di scrittori celebri).
La seconda riguarda invece il calendario a cui appartiene questo articolo. Continuate, per favore a suggerire titolo per i prossimi mesi.
Accidenti, non credevo fosse così complicato trovarli J Scheda libro
Bel romanzo e film indimenticabile.
RispondiEliminaDi Tom Clancy posso dire solo un difetto: Ma quanti anni ha Jack Ryan??? ^_^
@ Glauco: bisognerà indagare: D
RispondiEliminaUn romanzo magnifico, uno dei miei preferiti. Specialmente l'inizio è molto toccante: la frase riguardante ciò che l'Unione Sovietica tolse a tutti i suoi membri è molto profonda e pesa come un macigno su tutto il romanzo (almeno secondo me :D)
RispondiEliminaGrazie Arcamallion,
Eliminal'ho letto in un attimo, grande libro davvero
Ed è morto a Ottobre, Tom Clancy. Era molto competente in armamenti e tecnologie militari perchè avrebbe voluto fare l'ufficiale di marina,e la passione non gli nadò via neanche dopo che fu scartato per problemi alla vista. Come Carlo Azeglio Ciampi
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