martedì 24 agosto 2010

Faulkner Collection

Parlare di Faulkner collection non è semplice. Si tratta di uno scrittore troppo complesso. Se devo essere sincero, la lettura dei suoi lavori mi ha sempre procurato problemi. 

Non posso scrivere che la sua narrativa mi sia piaciuta in toto, anche perché a fronte di pagine esaltanti, c’è sempre qualche particolare che disturba: una volta la storia, una volta lo stile, una volta la tecnica narrativa usata… Insomma un autore per nulla a portata di lettura.

Tuttavia devo ammettere che la sua scrittura possiede un fascino che prevarica il bello e il brutto: certe pagine le leggi soltanto per la musicalità che procurano e per un puro e semplice piacere estetico.
Ora, non saprei dire come e quando ho iniziato a leggerlo. Forse tutto è nato quando ho affrontato Hemingway: nelle prefazioni dei suoi libri, Fernanda Pivano faceva sempre dei riferimenti a Faulkner. Interessarmi a lui quindi deve essere stato qualcosa di automatico. E così uno dopo l’altro sono arrivato a undici: undici libri di un autore davvero particolare.

1- Palme selvagge: lo metto al primo posto. Due storie correlate tra loro raccontate utilizzando una tecnica estrosa e particolare. Un libro che trasmette uno strano calore fisico, ricco di frasi e aforismi memorabili es: “tra il dolore e il nulla sceglierò il dolore”. Un buon sistema per cominciare a leggere uno scrittore che ha influenzato McCarthy e anche Lansdale.

2 – Santuario: romanzo scabroso per qui tempi, scritto con una prosa aggrovigliata e veemente. Trasborda di pagine violente con un misto di morbosità e libidine a stento controllata. Un romanzo espresso con una potenza che evoca i miti della tragedia greca.

3 – L’urlo e il furore: ho già parlato di questo libro in un altro post. Sperimentale e molto all’avanguardia. Diviso in quattro parti, non tutte facilmente leggibili. Un’assurda storia di follia e odio, decadente e angosciata.

4 – Il borgo: un romanzo costituito in realtà da una serie di quattro storie pubblicate in precedenza e poi raggruppate in questo volume. La saga degli Snopes. Dal mio punto di vista l’impulso di “Cent’anni di solitudine” di Marquez, grande estimatore di Faulkner è nato leggendo questo libro: Eula Warner come Remedios la Bella. Un libro da cui è stato tratto il film “La lunga estate calda”.

5 – Scendi, Mosè: altri sette racconti strettamente legati tra loro. Non perdete la lettura de “l’orso” considerato dalla critica una delle letture più belle del romanziere.

6 -. Zanzare: New Orleans, anni Venti. Patricia Maurier invita a una gita di piacere su un panfilo un gruppo di artisti, intellettuali. Tra loro ci sono la tremenda nipote Pat - tipica ragazza emancipata e viziata - e la paciosa, bionda Jenny, di cui tutti gli uomini subiranno il fascino. Durante la gita, scandita dagli attacchi delle zanzare che sembrano mordere anche il lettore, ciascuno persegue le sue fissazioni, si tratti di alcool, sesso, critica sociale o letteraria. Il. finale della vicenda si svolge nei bassifondi di New Orleans, dove i protagonisti alla fine si perdono.

7 – Assalonne, Assalonne!: un libro con uno stile che scatena una prosa tracimante, iperbolica, senza freni. La dissoluzione morale di una grande famiglia del Sud diventa la dissoluzione dello stesso Sud, rappresentazione cosmica di un mondo destinato alla rovina. Un libro titanico ma estremamente difficile. Qualche critico lo considera il vertice di Faulkner.

8 – Luce d’agosto: un altro lavoro considerato memorabile dalla critica, ma per il sottoscritto troppo arduo. La mia recensione.

9 – Requiem per una monaca: un libro molto strano, incentrato sulla sofferenza di una bambinaia omicida.

10 – Non si fruga nella polvere: quasi un poliziesco, un particolare noir che si trasforma in uno dei romanzi più intriganti e complessi romanzi dell’autore.

11 – Mentre morivo: libro tragicomico, costruito attorno a una macabra storia morbosa, intrisa di miseria e di ignoranza.

3 commenti:

  1. Grazie, amo molto Faulkner avendo letto solo Santuario, la scrittura delirante, così come la propone, anche a me ha causato non pochi problemi, però caratterizza una narrativa così affascinante che, dopo le brevi recensioni che hai lasciato (e quelle più approfondite che vado a leggere) mi hai fatto venire voglia di prenderne almeno un paio. Ciao Viperaccia!

    Galatea

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  2. Ciao e grazie Galatea:-)
    Santuario, per conto mio, rimane tecnicamente ancora nella "norma"; anche Palme selvagge (il migliore dal mio punto di vista come insieme).
    Prova a leggere Assalonne, Assalonne!... be' ti porta in orbita attorno alla terra... da fuori di testa:-)

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  3. Bellissimo post su uno dei più grandi di sempre. Faulkner!

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